L’Alta Scuola Italiana per la lotta allo stigma (A.S.I.L.S.) in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP), la Società Italiana di Psichiatria (SIP), la Società Italiana di Psichiatria di Collegamento (SIPC), la Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS), il Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze dell’ASST di Cremona, la cattedra di Psichiatria dell’Università “Sapienza” di Roma – Sant’Andrea, la cattedra di Psichiatria dell’Università di Ferrara
Il 13 maggio 1978, promulgando la legge 180, il nostro Paese fu capace di un atto di grande civiltà, di grande coraggio, di grande innovazione scientifica e maturità sociale. Chiudere i manicomi e prendersi la responsabilità di dare alla salute mentale la stessa dignità di ogni cura degna di questo nome ha restituito diritto di cittadinanza a migliaia di persone dimenticate negli ospedali psichiatrici sancendone la garanzia per il futuro.
Negli anni a seguire il sistema sanitario nazionale prima e quello regionale poi hanno organizzato su tutto il territorio nazionale la rete dei servizi per la salute mentale che oggi però risulta essere disomogenea per qualità, efficienza, efficacia da regione a regione. Pertanto il diritto alle cure e alla salute non viene garantito nella stessa misura in tutto il Paese. Si è anche verificato che la psichiatria, pur essendo entrata con ogni diritto nella medicina, ne risulta ancora la parte più debole sia come disciplina che come parte del sistema sanitario. E ciò a dispetto degli enormi progressi delle conoscenze scientifiche sul cervello, sulla psicopatologia, sui trattamenti.
Una grande criticità dunque: mancanza di uniformità nei livelli di assistenza, mancato adeguamento delle prassi alle conoscenze scientifiche, mancato investimento nei servizi.
Fra i tanti aspetti della questione “salute mentale”, un posto di rilievo, per la drammaticità degli aspetti attuali e futuri, è assunto dalle problematiche dell’adolescenza.
Quella che è una naturale e delicata tappa dell’evoluzione e della crescita di ogni persona, non riceve oggi la dovuta attenzione in tutti i contesti che attraversa: famiglia, società, scuola. In ognuno di questi contesti dovrebbe ricevere ascolto, attenzione alle sue caratteristiche, premura alle sue difficoltà, capacità di lettura e dunque sostegno.
Ogni epoca ha certamente avuto caratteristiche di grande diversità rispetto alle precedenti facendo per questo guardare con sospetto alle novità e ai cambiamenti. Ma la cultura e la società attuali sono davvero in grado di conoscere cosa è essere adolescenti oggi?
Il problema si manifesta nell’esperienza diffusa di genitori disorientati, insegnanti affannati, servizi per la salute mentale distratti a fronte di un disagio crescente fra gli adolescenti che spesso si trasforma in sofferenza e talvolta in malattia.
Affinché si torni ad avere la giusta attenzione a tutto ciò è necessario che si riapra un dialogo fra operatori dei servizi, ricercatori, società scientifiche, famiglia, scuola e politica con l’obiettivo di far rinascere quella tensione civile che, fondata sulla responsabilità di ognuno, torni a dare alla salute mentale e all’adolescenza quella cura che, prima di essere tecnica, è coscienza collettiva.
Programma
Coordina i lavori Adriana Pannitteri, giornalista TG1 Rai
0re 10.15 Saluti
Emilia De Biasi, Presidente Commissione Sanità, Senato
Francesca Puglisi, Presidente Commissione di Inchiesta Femminicidio e violenza di Genere
Intervengono
Antonino Minervino La salute dei servizi di salute mentale
Paolo Girardi Stigma e adolescenza
Giovanni Biggio, Il cervello nell’adolescenza
Marina Farinelli, Le basi emozionali della soggettività
Luigi Grassi, La formazione dei professionisti
Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero Istruzione, Università, Ricerca
Don Andrea Manto, La genitorialità
Paola Marmocchi, Essere genitori di adolescenti
Alessandra Francucci, Dirigente Scolastico Liceo Scientifico Sabin Bologna
Piergiovanni Mazzoli, Le dipendenze vecchie e nuove
Federico Gelli, deputato commissione affari sociali della Camera
12.35 Dieci punti fondamentali per rilanciare l’attenzione sulla salute mentale: discussione
13.15 Conclusioni