Oggi 70 anni della Cisl e domani la Festa del Lavoro. Due date importanti nella congiuntura economica più difficile che ci chiama a sfide impegnative, tanto quanto quelle che nel 1950 Giulio Pastore e gli altri fondatori della Cisl si trovarono ad affrontare nell’Italia appena uscita dalla seconda guerra mondiale.
Ieri c’erano le macerie lasciate dal conflitto, oggi ci sono le ferite profonde che l’epidemia continua ancora ad arrecare. E c’è un tessuto sociale ed economico da rimettere insieme, dove il ruolo del sindacato è necessario e fondamentale.
In questi 70 anni, il percorso sindacale della Cisl ha segnato positivamente la nostra Italia con idee, partecipazione, dialogo, con la consapevolezza che difendere i diritti e la dignità dei lavoratori è il modo più nobile e più alto per vivere concretamente i principi della carta costituzionale.
La Cisl ha fatto dell’articolo 1 della Costituzione la sua ragione stessa di esistenza e domani, in questo Primo Maggio senza cortei e senza manifestazioni pubbliche, dovremmo aver presente proprio le parole della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
È con la forza di quelle parole che, ne sono certa, la Cisl saprà proseguire il suo cammino, anche in un tempo di grandi incertezze.
Da parte nostra, la rassicurazione che ci saremo per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori non solo una speranza per l’immediato futuro, ma anche certezze per il presente, perché senza lavoro non ci sono comunità né dignità.