20 maggio, Statuto dei Lavoratori e l’assassinio D’Antona

Oggi è una data altamente evocativa, lo Statuto dei lavoratori compie 50 anni. Dal 1970 ad oggi mantiene intatta tutta la sua carica “rivoluzionaria” e rappresenta una grande conquista nel campo dei diritti per tutte le lavoratrici e i lavoratori italiani.

Nel 1999, non casualmente lo stesso 20 maggio, un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse assassinò il professore Massimo D’Antona. Uno studioso, un riformatore che aveva dedicato tutta la sua vita professionale alla riforma del mondo del lavoro nel solco e nella tradizione dello statuto dei lavoratori, con studi che ancora oggi conservano tutta la loro carica innovativa.

In questo periodo di emergenza e di crisi, l’insegnamento che possiamo trarne è che il coraggio e la lungimiranza – le stesse doti che animarono Gino Giugni e gli altri che lavorarono allo Statuto, e le stesse che sorressero sempre D’Antona – dovranno guidarci per tutelare il lavoro e far ripartire l’economia.

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